La mano è la nostra buona stella, con le sue cinque punte: è una stella che reca scritto nelle linee il destino di ciascuno ma che, allo stesso tempo, offre simbolicamente lo strumento per modificarlo: l’azione, l’intervento diretto e partecipe della propria esistenza. La scrittura geroglifica egizia utilizzava la mano come significante dell’azione, della donazione del lavoro. A Roma la mano descriveva la figura del pater familias, degli alti funzionari, dell’imperatore. Tramite fra le energie fisiche dell’uomo e le energie celesti, la mano è lo strumento terapeutico carico di forza magnetica, lo specchio del chiromante, l’esecutrice del gesto magico che crea ed annulla. Avere bellissime mani è segnale di ottimi affari, di onori, di profitti. Mani magre fanno temere la perdita di ciò che si possiede. Mani forti denotano astuzie. Una mano grande indica benefici ma anche prodigalità; piccola perdite, insoddisfazioni. Fredda è presagio di buona salute e amicizia, di ozio per i meno abbienti, bianca segnala perdita di processi; callosa, successi, guadagni; appiccicosa amicizia. Avere tre mani presagisce lavoro artigianale, successo, prole numerosa. Lavarsele, dolore inquietudine, insoddisfazione, guardarsele prevede malattia; stringerle è avviso di fedele amicizia.
Numeri fortunati: 8, 10, 12, 87.
Fonte: Guida all'interpretazione dei sogni. Autori Vari.